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Post Rock Recensioni

Slon – Universi Paralleli Apparentemente Sconnessi 

Slon

Universi Paralleli Apparentemente Sconnessi 

Un tappeto di emozioni distorte e introspettive, sono gli ingredienti essenziali racchiusi in questo primo Ep d’esordio targato Slon. Un trio italiano alternative rock che mescola i vari sottogeneri sperimentali, narrando una sensuale e compatta poesia.

Il loro universo si fonde su sonorità lucide dando libero sfogo a qualcosa di originale e autentico. In questo capitolo che li lancia in modo definitivo sulla scena musicale del momento dal titolo riflessivo Universi Paralleli Apparentemente Sconnessi, la band invita l’ascoltatore a credere nel proprio destino, cercando di unire i mondi e lo stato d’animo in un’unica connessione personale e matura.

Le sei tracce brillano di una luce emozionante e intima, che spesso viene stravolta da ritmiche dissonanti e cavalcate ruvide, fino a trovare il giusto rifugio in questo mondo.

“Montagne” è il brano iniziale con una carica subito feroce della chitarra e una linea vocale morbida , orchestrata alla perfezione all’interno di un testo sensibile e melodico. Le percussioni agitano il percorso in un ambiente inquietante che ruggisce con grinta a una luna dispersa nel vuoto. Una grande apertura, con una vena artistica simile ai passaggi rumorosi dei Verdena. Il secondo brano è “Jelly”, il primo singolo di lancio, qui la band smuove un dormiente timbro ipnotico, con le parole amplificate e una luce che si intravede in fondo al tunnel. Il groove caloroso del basso poi si agita in una solitudine incompresa esplodendo nel rumoroso finale incendiario.

La batteria misteriosa di “Lividi” invita una sensazione di abbandono, che a tratti si tinge di drammatico, creando una sorta di ballata godibile e accogliente, fino all’atto finale dove urla di dolore si uniscono a un solo di chitarra mistico.

Con “Diagnosi” ci spingiamo verso l’oscurità e notiamo una composizione dolce, che fa da valvola di sfogo per giornate intense e monotone.

Le ultime due tracce disegnano un muro solido e struggente di suoni preziosi, lasciando sempre quello spiraglio caotico e dinamico. Come il sound leggero di “Nuda” una composizione semplice e lineare, che si basa sul grande rapporto basso/batteria scorrendo a dovere sulla qualità malinconica della voce, esprimendo un odio estremo nel finale. Chiudiamo con “VII” e una cavalcata dal tiro grunge, che lascia una buona impressione sulla pelle.

Gli Slon si presentano ai nostri occhi, con una notevole produzione diretta e martellante. Unendo attimi furiosi a vere e proprie ballate sentimentali, per un risultato roccioso  e raggiante.

 

VOTO: 6


Slon –  Universi Paralleli Apparentemente Sconnessi

Music Composed By Slon 


Slon are:

Renato Moretti: guitars and voice

Riccardo Pilotta: drums

Federico Ilardo: bass

 

 

Simone – Postrock