loader image
Radar 5:11

(C)lose

I Radar 5:11 mettono su questo interessante gioiello, fatto di strutture sentimentali, che orientano il percorso verso una produzione dolce e unica.

I Radar 5:11 sono una band post rock notevole, nata a Carpi in provincia di Modena nel 2017. Il loro mondo soffuso e emblematico, innalza delle atmosfere sonore ricercate, creando una specie di concept suggestivo, dove all’interno si narrano storie di fantasia, per danzare in modo delicato sopra lussuose emozioni. Il sound principale prende spunto dal post rock classico, per poi mutare nei diversi sotto generi più enigmatici e sperimentali.

In questo secondo Ep in studio (C)lose, viene racchiuso tutto il lavoro, dell’ultimo periodo dovuto alla pandemia e tutta la situazione surreale, che ognuno di noi ha vissuto sulla propria pelle. Nelle quattro tracce preziose, si esplora un sentimentale passaggio sognante e di qualità.

“Wad” apre le danze di questa produzione, con la giusta sensazione misteriosa, mettendo in luce una figura adolescente in un luogo dormiente e immaginario. Il loop temporale delle chitarre, si incastra al delay stupendo, per poi lanciarsi in un oblio geniale e una ritmica malinconica.

Un brano incredibile, che si regge su un tempo preciso e personale, lasciando quel brivido travolgente e  abbraccia l’ingresso di una distorsione tagliente.

Segue il crescendo maturo e dinamico di “Growing Chains”, l’unica canzone con un piccolo monologo cantato, che si contorce come una strana creatura affamata di vita, sopra una ritmica veloce, ricca di tecnica e infine a brevi intervalli esplode in una cavalcata furiosa e rumorosa, chiudendosi a riccio nel finale silenzioso.

“Acab” invece è una composizione che viaggia alla ricerca del nostro io più nascosto, sfuggendo a una realtà dura da affrontare e si culla in una storia quotidiana, senza mai mollare.

Il brano inizia con un segnale delicato e melodico, per poi colorarsi d’immenso con una sfumatura struggente, che si abbandona al riff portante e si arresta sul battito impulsivo e caloroso. 

La fine di questa piccola opera viene affidata a “Hopes of Tomorrow”, con un basso ipnotico che incastra il rullante sospeso della batteria. Una traccia che trasmette quella speranza perduta, in una malinconia libera e leggera.

I Radar 5:11 mettono su questo interessante gioiello, fatto di strutture sentimentali, che orientano il percorso verso una produzione dolce e unica. 

VOTO: 7,5

Radar 5:11 – (C)lose

Music Composed by Radar 5:11

Recorded at The Groundfloor Studio 

By Davide Bombanella

Artwork By Pierpe

 

Radar 5:11 are: 


Pietro Guerzoni: guitars

Marco Bulgarelli: guitars

Emanuele Dallari: bass

Stefano Zona: bass

Jacopo Bassoli: drums


Link Utili: 


° Spotify: https://open.spotify.com/artist/3QpBgMui7uD9BnoRtdgGS1 

° Bandcamp: https://radar511.bandcamp.com/ 

° Bandpage Facebook: https://www.facebook.com/r4d4r511 

 

Simone – Postrock