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Hanging Fields

Fragments

Gli Hanging Fields, esprimono un viaggio audace e spettacolare, inserendo un tassello originale alla loro carriera, per un capitolo dolce che si fa strada nell’oscurità.

La band francese Hanging Fields, avvicina le sue sonorità al post rock classico a tinte malinconiche, per un percorso solido ricco di emozioni.

Il gruppo nasce principalmente come duo, da un’idea di Nicolas Bredin (chitarre e synth) e Frèderic Motte (basso). Al loro personale bagaglio inseriscono, una sezione ritmica con David Guinot alla batteria.

In questo primo Ep prezioso “Fragments” si esplora una storia matura e struggente, che esprime al meglio lo studio sofisticato dei musicisti, immergendo l’ascoltatore in un atmosfera sinfonica e un brivido caldo sulla pelle.

Infine questo lavoro è auto prodotto dalla band, con le tracce che prendono vita in una chiave emblematica e si suddividono in cinque parti suggestive, fino ad unirsi alla fine come un puzzle unico e geniale.

Nel primo capitolo “Fragment I” si innalza un pianoforte leggero, che apre una melodia triste e accogliente.

Poi a piccoli passi le percussioni iniziano a fare capolino, all’interno di una stanza morbida e incantevole. Sulle chitarre notiamo il delay sensazionale e il gioco di riverberi lunari, che incontrano un mondo disorientato, fino ad esplodere in un impatto dinamico e energico, nella parte finale. Segue “Fragment II” con una tempistica lenta e orchestrale. Il timbro della batteria cavalca una tematica semplice, in perfetto stile ambient, che affonda la sua ritmica in un vortice preciso e ben strutturato.

La distorsione irregolare poi si risveglia in una bolla di cristallo, per poi abbracciare con violenza il muro di suoni corposi, che chiudono la traccia.

“Fragment III” invece è un brano ipnotico, ed è importante anche per la sua lunga durata. Le vibrazioni struggenti sfiorano una carezza sensibile, toccando nel profondo dell’anima. Al suo passaggio prende piede un racconto drammatico e illustra una figura innocente, avvolta da un paesaggio senza luce. Nel tocco finale le chitarre tornano a ruggire in uno stile quasi post metal, simile agli irlandesi God is an Astronaut. Senza dubbio una delle composizioni più belle e riuscite, di questa mini opera.

Prima di chiudere “Fragment IV” rimbalza in una struttura graffiante, per aprire una sinfonia misteriosa e un ampio raggio di sonorità ricercate. In questa canzone notiamo la tecnica del basso stupenda e il synth giocoso, che si lascia andare all’atto conclusivo travolgente e caotico. L’ultima parte “09-16” chiude questo piccolo lavoro, in una cavalcata meticolosa, che fa da colonna sonora ai nostri momenti più bui.

Gli Hanging Fields, esprimono un viaggio audace e spettacolare, inserendo un tassello originale alla loro carriera, per un capitolo dolce che si fa strada nell’oscurità.

 

VOTO: 7,5

Hanging Fields – Fragments(2022)

Autoproduzione

Music composed by Nicolas Bredin
Mix and Mastering by Frédéric Motte at Conkrete Studio

Hanging Fields are:

Nicolas Bredin: Guitar & Synth
Frédéric Motte: Bass
David Guinot: Drums

Link Utili:

https://fanlink.to/FRGMNTS

Bandcamp: https://hangingfields.bandcamp.com/

 

Simone Catena – Postrock.it