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Claudio Melchior
SCHIVARE LA PIOGGIA

Claudio Melchior ci lascia così vagare in un pensiero che spesso tentiamo di evitare, a cui spesso cerchiamo di non pensare. Il senso della vita. Non c’è evoluzione, non c’è esplosione semplicemente perché non abbiamo risposta.

 

Sintetizzatori in forte contrasto con un suono orchestrale di archi, ecco l’inizio di “Schivare la pioggia”. La voce dal timbro cantautorale, effettata da un leggero eco, si introduce già nel primo minuto. Il ritmo dal sound che si mimetizza nell’elettronica incalza sempre di più, a passo con la ritmica vocale. La tendenza pop è molto forte, ma rende l’ascolto più orecchiabile. E’ molto più semplice, così, concentrarsi sul testo. 

Rimaniamo con il fiato sospeso in attesa di un ritornello che non arriva, una fuga di parole, una fuga di suono alla ricerca di un’esplosione vera e propria che comunque riusciamo ad ottenere nel finale.

Il fumo sale piano dalle ciminiere, dalle gole nere, dalle tentazioni nere. 

Il tutto per non scendere a patti col tempo che ha già deciso di farci del male. Questo dice il testo e ci appare più chiaro il senso del titolo. 

Come possiamo schivare la pioggia? La vita è un respiro, un lampione dopo l’altro. La morte muore, rinasce il giorno e così la vita che prosegue. 

Non possiamo schivare la pioggia, non possiamo schivare il dolore, non possiamo schivare nulla di quel che ci aspetta, è il semplice cerchio della vita. 


Claudio Melchior ci lascia così vagare in un pensiero che spesso tentiamo di evitare, a cui spesso cerchiamo di non pensare. Il senso della vita. Non c’è evoluzione, non c’è esplosione semplicemente perché non abbiamo risposta.

VOTO: 8

 

LINK:

https://www.facebook.com/claudio.melchior.music

 

J. Postrock