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CERNICHOV

The Mold Legacy
Un duo ambient/noise che ci catapulta in un mondo dominato dalla natura. Un mondo in cui le regole sono capovolte, e l’umanità e soltanto una piccola variabile in un universo fatto di energia e metamorfosi

Immaginate per un attimo di poter vivere le emozioni di un fungo.

No, davvero.

Se vi siete mai chiesto come ragionano gli organismi pluricellulari chiamati funghi (la cosiddetta Muffa) questo è un lavoro molto intricato che andrà probabilmente a fare luce sul vostro quesito. 

I Chernichoy sono un duo noise/ambient italo-belga che immediatamente ci catapultano in una Foresta nera, dove ogni piccolo rumore tra le sonorità oscure ci fa sobbalzare. Fin quando il rumore non diventa costante, inquietante ma allo stesso tempo chiaro e nitido, perfettamente in linea con la sua dimensione. 

Megaverse ci introduce in questa atmosfera sopra descritta che si conferma subito dopo con  The House of Ash Tree Lane. ll ronzio che prima era un rumore di sottofondo in una foresta, ora diventa una costante che prevale su ogni altro suono, attirando così la centralità della nostra attenzione. Solo verso il quinto minuto della seconda traccia, sentiamo come un battito d’ali che distoglie l’attenzione dalla centralità precedente, il suono diventa unico e prolungato fino all’esaurimento dello stesso. 

The Logic in Constructivism ha un qualcosa di vagamente ancestrale, antico, tribale all’interno delle sue sonorità. Sarà l’ombra latente di una lontana percussione, saranno i suoni dinamici che puntano ad un climax ascendente e discendente. 

Con Petris Fractals ci sembra per qualche secondo di essere in un nuovo mondo, forse un bosco invece che una foresta oscura, almeno all’inizio. Ci ritroviamo in questo habitat del tutto naturalistico e ci interroghiamo se noi esseri umani possiamo avere anche solo lontanamente merito di rimanere lì dove siamo. L’atmosfera più inquietante di prima sembra essere scomparsa, nonostante rimanga decisa l’impronta noise del duo. Tutto questo permane fino al graduale arrivo di un’oscurità incombente, intorno al terzo minuto del brano. Ritorna la pace con la pioggia solo nel finale, quando la tempesta è in procinto di finire. 

Un andamento molto simile lo ritroviamo anche nella successiva traccia, terminando poi sull’ultima fiabesca “Once Upon a Time in  Cybertron”. Le sonorità iniziali sono proprio il sussurro di un’entità superiore, forse come Madre Natura, pronta a lasciare spazio alle sue magie. Un racconto infinito che merita di iniziare con “c’era una volta” dallo stampo più macabro e dalla chiusura secca e inaspettata, se non ci fosse stato un eco di rinforzo alla fine. 

L’album è consigliato a tutti gli ascoltatori di noise, ambient, a tutti coloro che amano le sonorità scure più che altro evocative, emozionali. I sensi fanno da comandanti durante tutto il percorso sonoro. Spegnete la ragione.

VOTO: 8

Release Date: January 11, 2021

Recorded by Marco Mazzucchelli and David Gutman between December 2013 and April 2019.

Produced and Mixed by David Gutman.

Mastered by Anacleto Vitolo.

Photographies by Marco Mazzucchelli and David Gutman.

Artwork by Marco Mazzucchelli.

LINK:

https://dornwald-records.com/

https://www.facebook.com/Cernichov

J. – Postrock.it