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Insight dei Distant Landscape

Date un ascolto!
Sto ascoltando “Insight”, il disco dei “Distant Landscape”.


Partiamo con la recensione di oggi, quindi, scritta come al solito durante l’ascolto, in cui sono già totalmente immersa da un po’.


Il primo brano immediatamente mi trasporta in un ambiente gotico, l’influenza infatti del sound Gothic si sente fin dalle prime note, confermandosi poi con l’ingresso della voce del cantante.

Le ritmiche lente e cadenzate, comunque, non abbandonano la linea guida del genere post rock, che continua ad accompagnarmi durante tutto l’ascolto, a partire dalle atmosfere intense di “Same Mistake”. E questa idea permane anche durante l’ascolto di “Cage Inside Us”.

Ombroso l’inizio, chitarra scura e Doom, lentezza e sospensione per poi generare l’apertura del brano al terzo minuto. Qui l’influenza gotica scompare per i primi secondi, lasciando stridere i suoni tipici del post rock, tra gli effetti e le atmosfere che trasportano l’ascoltatore in altri mondi. Riappare l’ambient caratteristico della band con il ritorno della voce nel ritornello.


Apprezzo personalmente le armonie selezionate da questi ragazzi, armonie che si vengono a creare sia tra gli strumenti che tra le voci. Una caratteristica corale che manca nello scenario italiano musicale degli ultimi anni, forse considerato fuori moda dalla critica, chi lo sa. Dal mio punto di vista, l’uso delle voci e degli incroci tra queste, è uno dei punti di forza dei Distant Landscape. Ne ho avuto conferma, infatti, ascoltando la successiva traccia.

“First Inisght” ha un inizio inaspettato, ci illude che sia quasi una ballata acustica, fin quando l’ingresso dei synth non danno l’incipit al cuore della canzone, poco dopo il secondo minuto. L’ingresso della voce femminile accarezza delicata la voce maschile in un susseguirsi di botta e risposta dal tratto quasi angelico, una voce delicata e potente allo stesso tempo che scompare dopo circa un minuto, lasciando spazio al susseguirsi di armonie, una miscela di suoni che ci riportano con i piedi nel post rock più classico, allontanandoci dalla ballata iniziale e allontanandoci dalle forte influenza gothic che abbiano incontrato nel resto degli ascolti. E’ indubbiamente il brano più “romantico” tra questi ascolti, ma non la considero un punto a sfavore, anzi.

“The Desire” ha una partenza più decisa, non lascia interrogativi su quale sia il genere predominante di questi otto minuti. “The Change” ci dona ulteriore conferma di questo confine labile tra i generi: doom, gothic, post rock, Metal melodico, è davvero molto difficile dare una definizione, ma sono dell’idea che… insomma, perché bisogna darla per forza, questa etichetta?

Il mondo del “post-“ è già qualcosa di estremamente generico, difficilmente etichettabile in qualcosa di più preciso e mi piace così.

“The Love of a Mother for Her Sons” ipnotizza grazie agli arpeggi ed alla voce della cantante e tastierista che sembra quasi recitare una poesia, un inno, mettendo la propria emozione e trasmettendo a noi emozioni intime, fino al quarto minuto inoltrato. Una scia di malinconia scorre in tutto il brano e si annusa in tutti gli altri ascolti, fino alla fine.





“Distand Landscape”, è una conferma a tutti i pensieri e le aspettative che si sono create durante l’ascolto. Trovo che il progetto sia molto valido, pur non presentando elementi elettronici. Da brava amante del “classico” quale sono, ho apprezzato la scelta nella composizione, semplice ma sempre efficace e di impatto. Lo stesso vale per la scelta delle armonie vocali e strumentali. E’ un progetto in continua evoluzione, si sente dalla varietà di messaggi che hanno voluto indicarci in tutto l’album. Questi ragazzi hanno sicuramente molto da dire e con questo primo album stanno cercando di dircelo. Forse devono ancora trovare la direzione che accomuni tutti e fare alcune scelte stilistiche più definite (ricordando che il progetto era nato dalla sola mente di Marco Spiridigliozzi e che solo in seguito è stata formata l’intera band!).

Ma non manca la personalità ed il talento.


https://www.youtube.com/watch?v=qf4LeBgRB7c


Un altro ascolto consigliato da postrock.it!

Voto: 7 e mezzo

Membri:

Marco Spiridigliozzi [Vocals/Guitar]
Francesca Giuditta [Vocals/Keyboard]
Alessio Rossetti [Backing Vocals/Guitar]
Andrea Biondi [Drums] rimpiazzato da Matteo Massitti nel dicembre 2017
Fabio Crognale [Bass]

Tracklist:

1. Same Mistake
2. Cage Inside Us
3. First Insight
4. The Desire
5. The Change
6. The Love of a Mother for her Sons
7. Distant Landscape

Contatti: 

Facebook: www.facebook.com/distantlandscape
Youtube: www.youtube.com/channel/UCFI29i9pMpmbAYHYguFB6sg
Instagram: www.instagram.com/distantlandscapeband/
Soundcloud: https://soundcloud.com/distantlandscape

J. Postrock.it